Ore di allenamento in piscina e tanta volontà sono stati gli ingredienti che hanno portato Matilde Petruzzi a tuffarsi, lo scorso 9 luglio, nell’impresa della “Maratona del Golfo”.

36 i chilometri da percorrere, che dividono Capri da Napoli, o meglio il Lido Le Ondine di Capri dalle acque antistanti la spiaggia Beata Venere di Baia. Tre i continenti (Europa, America e Oceania) e nove le nazioni rappresentate (Italia, Australia, Brasile, Francia, Russia, Spagna, Svezia, Turchia e Stati Uniti) da cinquantasei partecipanti (40 uomini e 16 donne).

Sono questi alcuni numeri della gara che ha visto il caparbio coach della squadra “Master” e del team “Acque Libere” dell’Otrè nuotare per undici ore “con un mare che di te non ne vuole sapere niente” come lei stessa ha scritto in un post su fb.

Una sfida contro il tempo e contro il vento in mare aperto che Matilde ha provato a portare a termine, consapevole delle difficoltà. Un’esperienza che Petruzzi racconta così: “Al 20esimo km sapere già che non saresti mai arrivata in tempo non è incoraggiante. Ti fermi a pensare, rifletti, fai un respiro e una vocina che ti dice: Non arriverai all'arrivo ma arriverai al tempo limite stabilito. Ore 20.00. E cosi posso dire di aver fatto la mia impresa nuotando per 11 ore finchè i giudici hanno detto stop. E all'arrivo "la medaglia" più importante che vale più di ogni premio o targa…. Ad aspettarmi tutti voi”.

Chiude così Matilde con un ringraziamento al suo inseparabile team che, per un anno, l’ha sostenuta e accompagnata in questa impresa.